Certificazione per la parità di genere, cos’è e come si ottiene

Cos’è la certificazione per la parità di genere e come ottenerla, informazioni dettagliate sulle procedure e i requisiti necessari

In un mondo in cui la diversità e l’inclusione sono sempre più al centro delle discussioni, questa certificazione si sta facendo strada come un modo per promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne nelle organizzazioni. Ma cos’è esattamente questa certificazione e come si ottiene? Continuate a leggere per scoprire di più su questa nuova certificazione.

Certificazione per la parità di genere: la chiave per un futuro più equo e sostenibile nelle aziende

Il Programma di validazione dell’equità di genere è un’iniziativa cruciale emessa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sotto il Dipartimento per le Pari opportunità. Questo progetto mira a affrontare le disparità di genere nelle carriere professionali delle donne, concentrandosi su aree critiche e favorendo un ambiente lavorativo più inclusivo.

Contestualizzazione nel PNRR: missione 5 e componente 1

Questo programma è strettamente collegato alla Missione 5 “inclusione e coesione” del PNRR, precisamente nella Componente 1 “politiche attive del lavoro e sostegno all’occupazione”. L’obiettivo principale è promuovere l’integrazione femminile nel mercato del lavoro, rafforzando così la coesione sociale e territoriale e contribuendo al progresso economico del paese.

Quadro normativo e finalità del programma

Il programma è regolamentato dalla legge n. 162 del 2021 (legge Gribaudo) e dalla legge n. 234 del 2021 (legge Bilancio 2022). La sua missione include garantire una migliore qualità del lavoro per le donne, promuovere la trasparenza nei processi aziendali, ridurre il “gender pay gap” e ampliare le opportunità di sviluppo professionale, mantenendo al contempo una protezione efficace della maternità.

Una bilancia per la parità di genere
Foto | @Canva – informagiovanirieti.it

Finanziamenti e implementazione: i Fondi Next Generation EU

L’implementazione di questo programma in Italia è agevolata da contributi finanziati dai fondi Next Generation EU del PNRR, dedicati alle piccole e medie imprese e microimprese. Questi fondi supportano sia i servizi di assistenza tecnica e la certificazione stessa, contribuendo così a rendere il Programma accessibile e sostenibile per le imprese.

Sistema di certificazione per l’uguaglianza di genere

L’implementazione del Sistema di Certificazione per l’Uguaglianza di Genere rappresenta un passo fondamentale verso la realizzazione della Strategia Nazionale per l’Uguaglianza di Genere 2021-2026. L’obiettivo ambizioso è avanzare di cinque posizioni nella classifica dell’indice dell’uguaglianza di genere stabilita dall’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (EIGE) entro il 2026, migliorando la posizione attuale dell’Italia, che è la 14a tra i paesi dell’UE.

Obiettivi e tempistiche

Il Sistema di Certificazione si propone di raggiungere diversi traguardi chiave. Tra questi, il traguardo M5C1-12 prevede l’attivazione del sistema e dei suoi meccanismi di incentivazione entro dicembre 2022. L’obiettivo M5C1-13 mira a certificare almeno 800 aziende entro giugno 2026, di cui almeno 450 di dimensioni micro, piccole e medie. Infine, l’obiettivo M5C1-14 prevede la certificazione da parte di un minimo di 1000 aziende entro giugno 2026, grazie all’assistenza tecnica fornita da consulenti convenzionati.

In sintesi, il Programma di Validazione dell’Equità di Genere è un importante passo avanti nella promozione dell’uguaglianza di genere nelle aziende italiane, con un chiaro impegno a raggiungere risultati tangibili e significativi nel breve e lungo termine.

Come ottenere la certificazione per la parità di genere, piccole e medie imprese

La procedura di certificazione è volontaria e viene iniziata solo su richiesta dell’azienda. Gli enti di certificazione accreditati presso Accredia, come previsto dal regolamento CE 765/2008, sono responsabili per l’emissione delle certificazioni, operando in base alla prassi UNI/PdR 125:2022. Quest’ultima, pubblicata da UNI – Ente Italiano di Normazione il 16 marzo 2022, è stata creata per stabilire criteri, specifiche tecniche e elementi utili per la certificazione dell’uguaglianza di genere nelle imprese. La prassi UNI/PdR 125:2022 contempla l’utilizzo di specifici indicatori, noti come Key Performance Indicator (KPI), che riguardano determinate aree di valutazione destinate a identificare le variabili che contraddistinguono un’organizzazione rispettosa dell’uguaglianza di genere:

  • Cultura e strategia,
  • Governance,
  • Processi,
  • Risorse Umane,
  • Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda,
  • Equità salariale tra i generi,
  • Protezione della genitorialità e equilibrio tra vita e lavoro.

Ciascuna di queste aree ha un peso percentuale verso un totale del 100%, che contribuisce alla valutazione dell’attuale livello dell’organizzazione e il progresso nel tempo. Ogni indicatore è collegato a un punteggio, che è modulato in base al peso dell’area di valutazione: per qualificarsi per la certificazione, l’organizzazione deve raggiungere almeno il 60% del punteggio totale. La certificazione ha una validità di tre anni e necessita di un controllo annuale.

Il Protocollo di gestione per l’uguaglianza di genere è il prodotto dello sforzo coordinato dal Dipartimento delle Pari Opportunità in cooperazione con UNI. Questo sforzo ha visto la partecipazione del Dipartimento per le politiche familiari, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero dello Sviluppo Economico e la Consigliera Nazionale di Parità. Con il provvedimento del 29 aprile 2022 firmato dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia, i “Parametri minimi per l’ottenimento della certificazione di parità di genere nelle aziende e l’associazione delle rappresentanze sindacali aziendali e dei consiglieri territoriali e regionali di parità”, si è adottato il Protocollo UNI/PdR 125:2022. È stato inoltre stabilito che i datori di lavoro devono annualmente fornire un report aziendale sulla parità di genere, riflettendo il livello di conformità al Protocollo.

Nell’ottica di semplificare il percorso di certificazione, sono stati predisposti sostegni sia per servizi di consulenza tecnica che per i costi di certificazione, destinati esclusivamente a micro, piccole e medie imprese. Il PNRR ha previsto fondi per incentivare la certificazione di parità di genere nelle PMI. A questo proposito, è stato emesso un Bando per creare un elenco di enti di certificazione accreditati secondo lo schema di certificazione di parità di genere UNI/PdR 125:2022, che desiderano partecipare alla misura di supporto prevista per le PMI.

È inoltre stato pubblicato un primo Avviso per l’amministrazione e l’erogazione dei contributi del PNRR, finalizzati a facilitare il processo di certificazione delle PMI, mettendo a disposizione un primo lotto di 4 milioni di euro, su un totale di 8 milioni di euro finanziati dal programma Next Generation EU. Il montante totale è suddiviso tra 2,5 milioni di euro per i servizi di consulenza tecnica e assistenza alla certificazione di parità di genere, e 5,5 milioni di euro per coprire i costi della certificazione. L’assegnazione delle risorse avverrà in base a un sistema a sportello, fino ad esaurimento del budget allocato.

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