Lavoro, ecco quanto ci vuole a trovarne uno nuovo. Il report

Lo studio di Uomo e Impresa evidenzia quali sono le principali caratteristiche di chi ha trovato un nuovo impiego nel 2023 e quanto tempo ci ha messo, analizzando numeri e dati.

In caso di perdita di lavoro, almeno nel 2023, i tempi per trovarne uno nuovo si sono ampiamente accorciati. A rilevare questo dato l’ultimo report di Uomo e impresa, che parla di una media di 4 mesi per rientrare nel mondo del lavoro, addirittura il 5% in meno rispetto all’anno precedente. Uomo e impresa è la società outplacement del Gruppo Umana, che realizza annualmente un’indagine nazionale sul supporto individuale alla ricollocazione professionale, analizzando i profili delle persone coinvolte nelle attività di reinserimento lavorativo e consulenza di carriera.

Stretta di mano
Foto | fauxels @Canva – informagiovanirieti.it

Facciamo un passo indietro. Nel 2023, rispetto all’anno 2022, che sicuramente, va detto, risente degli echi della pandemia da Covid, è quasi triplicato il numero di persone ricollocate attraverso un’attività autonoma, passando dal 10% al 30%. Chi trova un nuovo impiego, tuttavia, è spesso con rapporti a tempo indeterminato, mentre in calo i contratti a tempo indeterminato.

Età e qualifica di chi ha trovato un nuovo lavoro nel 2023

Sono di più gli uomini che hanno cercato un nuovo lavoro nel 2023, il 56%, rispetto alle donne (44%), anche qui in controtendenza rispetto al 2022. Un po’ a sorpresa, secondo il report di Uomo e Impresa, a essere maggiormente ricollocati sono stati gli over 50, ovvero il 59% del totale, in crescita anche ai dati del 2022 che attestavano la quota al 53%. Se scendiamo di età anagrafica troviamo gli under 40 al 18% (rispetto al 15% del 2022), mentre sono diminuiti i 40enni e 50enni che hanno cercato di reinserirsi nel mondo del lavoro (dal 32 al 23%).

Quindi coloro che si sono rivolti a Uomo e Impresa per tornare a lavorare dopo aver perso l’impiego, sono per la maggior parte persone di un’età matura e, venendo alla qualifica, questi sono i dati che la società ha evidenziato. In prevalenza si è trattato di impiegati (40%), seguiti da dirigenti (26%), quadri (24%), operai (10%) e provengono soprattutto dall’area commerciale/marketing (29%), Ict (18%), amministrazione (16%), operation (15%) e produzione (14%). I principali settori di ricollocazione sono stati: metalmeccanico, impianti, elettronica (25%), commercio e servizi (16%), Ict (15%), tessile (15%) e alimentare (14%).

Il direttore generale di Uomo e Impresa Roberta Bullo: “Un trend positivo negli ultimi cinque anni”

A fornire un quadro al di là dei freddi numeri il pensiero di Roberta Bullo, direttore generale di Uomo e Impresa che spiega : “Il report 2023 di Uomo e Impresa descrive un mercato del lavoro dinamico, dove sono centrali due evidenze: l’esigenza delle imprese di inserire nuove figure all’interno dei propri comparti e la crescente autoimprenditorialità dei ricollocati. In ogni caso, per le persone è importante poter contare su professionisti e career coach in grado di accompagnarle nella ricerca di un nuovo lavoro”.

“Non solo – fa notare Bullo – è sceso il tempo medio di reinserimento lavorativo, ma la soddisfazione dei candidati per il nuovo impiego è complessivamente aumentata: il 30%, infatti, lo ritiene superiore, e il 55% in linea con il precedente. Un risultato che noi di Uomo e Impresa riteniamo fondamentale. Un trend positivo degli ultimi cinque anni, ottenuto attraverso un ascolto costante e percorsi di coaching sempre più innovativi, che valorizzano le qualità e le competenze di ciascun candidato. L’outplacement si conferma così uno strumento strategico per la transizione di carriera, l’employability delle persone e il supporto alla stabilità professionale”.

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