Bonus animali domestici 2024: le novità e come richiederlo

Tutte le novità sul Bonus animali domestici 2024 e come richiederlo, approfitta delle agevolazioni per il benessere dei tuoi amici a quattro zampe

Il bonus animali domestici è un’agevolazione fiscale introdotta in Italia nel 2013 per incentivare l’adozione di animali domestici da parte dei cittadini italiani. Nel corso degli anni ha subito diverse modifiche, ma nel 2024 sono in arrivo importanti novità. In questo articolo vedremo in cosa consiste il bonus animali domestici, come funziona e quali sono le novità del 2024, nonché come richiederlo. Se sei un amante degli animali domestici, questo articolo fa al caso tuo.

Bonus animali domestici 2024: scopri tutte le novità sulla tua compagnia a quattro zampe

La Legge di bilancio 2024, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, ha stabilito con ufficialità l’implementazione del Bonus animali da parte del governo. Sebbene se ne fosse discusso per anni, i fondi insufficienti avevano impedito la promulgazione delle proposte e dei relativi emendamenti presentati al Mef. Ora si è concretizzato, anche se non viene concesso in modo universale e la sua ampiezza è decisamente minore rispetto a quanto inizialmente proposto.

Analizziamo chi ne può beneficiare e cosa è previsto nel bilancio.

Il comma 207 delle Misure quantitative per la realizzazione degli obiettivi programmatici dichiara che è stato costituito dal Ministero della Salute un fondo per assistere i proprietari di animali d’affezione nel coprire le spese per visite veterinarie, operazioni chirurgiche per animali e l’acquisto di medicinali veterinari.

Per questo fondo sono stati assegnati:

  • 250 mila euro per l’anno 2024,
  • altrettanti per il 2025 e per il 2026, sommando un totale di 750 mila euro in tre anni.

Chi può richiederlo

Il fondo di sostegno è destinato agli individui che soddisfano particolari criteri demografici e di reddito, ed essendo proprietari di animali domestici, per coprire i costi delle cure per tali animali. Questo fondo è dotato di una somma di 250 mila euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026.

Secondo l’edizione provvisoria della legge di Bilancio 2024, il bonus è riservato a coloro che rispettano i criteri seguenti:

  • età superiore ai 65 anni
  • un reddito ISEE fino a 16.215 euro.

Un decreto del Ministero della Salute definirà i requisiti aggiuntivi per poter godere di questa misura, così come le modalità di distribuzione e i criteri di ammissione, come indicato nel testo.

Ancora non vengono rivelati i dettagli su come verranno erogati questi fondi

I criteri per la ripartizione delle risorse, i requisiti necessari e le procedure per accedere al fondo saranno rilasciati “entro novanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge – il 30 dicembre 2023 –, con un decreto del Ministro della Salute, adottato con l’approvazione del Ministro dell’Economia e delle Finanze”. Quindi, avremo più informazioni a breve.

È garantito però che l’Isee e l’età dell’applicante, che deve essere nato prima del 1959, saranno vincoli definiti.

Una ragazza con i suoi cani
Foto | svetikd @Canva – informagiovanirieti.it

 

Quali sono gli animali domestici inclusi nel Bonus 2024

Secondo le nuove norme introdotte dal Dpcm, tutti i proprietari di animali domestici possono beneficiare di un incentivo. Nella legislazione, gli animali domestici sono definiti come quegli animali che gli umani mantengono senza obiettivi di produzione o alimentazione. Questa definizione esclude animali che contribuiscono a compiti benefici per l’umanità, come cani assistenti per disabili, animali utilizzati in terapie assistite dagli animali, riabilitazione e nella pubblicità.

Gli animali domestici più comuni che si associano a questa definizione includono non solo cani e gatti, ma anche conigli, furetti, uccelli e roditori.

Per quanto riguarda gli animali acquatici, gli anfibi e gli invertebrati, il decreto attuale non fornisce chiarimenti su questi animali, dunque, per ricevere ulteriori dettagli, bisognerà attendere eventuali specifiche future.

Come farne richiesta

La procedura per presentare domanda resta incerta, nonostante siano definiti i requisiti dell’Isee e dell’età. Dettagli su come saranno distribuiti i fondi e i criteri per la divisione delle risorse non sono ancora noti. Queste informazioni saranno rivelate “entro 90 giorni dalla messa in opera” della legge di bilancio, mediante un “decreto emesso dal Ministro della Salute, in collaborazione con il Ministro dell’Economia e delle Finanze”. Pertanto, ci si aspetta di avere più chiarimenti prima della Pasqua.

Come funziona il meccanismo di deduzione per le spese veterinarie?

Le detrazioni sulle spese veterinarie che rimane valido

È importante notare che, indipendentemente dall’importo annuale utilizzato per gli animali domestici, è possibile richiedere un rimborso parziale per le spese veterinare grazie a una detrazione a livello nazionale, attualmente fissata al 19%. Questo non è un bonus che deve essere richiesto attraverso il sito Inps o che necessita di requisiti di reddito, ma piuttosto una tassazione ridotta che si ottiene mediante la presentazione della dichiarazione dei redditi.

Oltre al fondo stabilito dalla legge del bilancio, si può quindi ancora richiedere la detrazione per le spese veterinarie nella dichiarazione dei redditi, che quest’anno può essere presentata fino al 30 settembre per il 730 e fino al 30 novembre per gli altri modelli. In particolare, questa deduzione corrisponde al 19% dell’importo totale delle spese sostenute, fino a un massimo di 550 euro, per la porzione che supera il franchigia di 129,11 euro.

Il limite di detraibilità è unico per tutte le spese veterinarie sostenute, a prescindere dal numero di animali posseduti. La facoltà di dedurre tali costi è limitata “alle sole spese veterinarie sostenute per la cura di animali legalmente detenuti, per lo scopo di compagnia o per lo sport”, che possono essere certificati tramite microchip, mentre “non si possono dedurre i costi per la cura di animali destinati all’allevamento, riproduzione o consumo alimentare e di animali di qualsiasi specie allevati o tenuti per attività commerciali o agricole, né in relazione agli animali utilizzati per attività illecite”.

Per questa deduzione, è anche importante notare che non ci sono limiti o requisiti legati all’ISEE. Le spese veterinarie che possono essere dedotte includono:

  • i servizi professionali forniti dal veterinario,
  • l’acquisto di farmaci per animali prescritti,
  • costi per test di laboratorio,
  • interventi realizzati in cliniche per animali approvate, se supportati da una fattura o uno scontrino dettagliato.

Secondo la guida per la compilazione del 730 fornita dall’Agenzia delle Entrate, la detrazione massima è inferiore a 80 euro. Per esemplificare, se nel 2023 sono state sostenute spese veterinarie per un totale di 600 euro, nel tuo dichiarazione dei redditi dovrai indicare 550 euro, con una detrazione del 19% calcolata su un totale di 420,89 euro, escludendo l’esenzione. Di conseguenza, il rimborso sarà di 79,97 euro.

 

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