Secondo l’analisi degli esperti del lavoro basata su dati Istat, la categoria degli under 25 ha registrato il tasso di crescita più elevato, con un +16,7%.
Questi risultati avvicinano l’Italia alla media UE per l’occupazione giovanile, ma non sono sufficienti a sollevare il Paese dalle posizioni più basse nella classifica europea dell’occupazione. Nella fascia d’età 20-24 anni, l’Italia registra un tasso di occupazione del 36%, ben al di sotto della media europea del 54,2%.
Uno dei principali motivi di questo ritardo rispetto agli altri Paesi europei è l’ingresso tardivo nel mercato del lavoro, che limita le opportunità di inserimento e crescita professionale. In Italia, solo il 22,4% delle persone tra i 20 e 34 anni ha lavorato durante il percorso di studi, a fronte di percentuali molto più elevate nei Paesi Bassi (72,3%), Germania (68%) e Austria (64,4%).
Nello studio intitolato “Cresce l’occupazione giovanile. Si riduce il gap con l’Europa“, viene evidenziata l’inversione di tendenza che il mercato del lavoro giovanile ha intrapreso a partire dagli anni 2000. Questo cambiamento è stato spinto da un lato dalle esigenze delle aziende di innovare e dall’altro dalla necessità di diversi settori, in particolare la pubblica amministrazione, di attuare un ricambio generazionale in favore dei giovani lavoratori.
La rilevazione mostra anche un incremento dei contratti a tempo indeterminato tra il 2021 e il 2023, con 373mila contratti su un totale di 415mila nuove assunzioni.
Inoltre, si registra un aumento dei giovani professionisti altamente qualificati, con 113mila unità di profili intellettuali e scientifici (+10,9%) e 125mila tecnici intermedi (+9,4%).
Analizzando i settori specifici del mercato del lavoro, il turismo emerge come il principale motore della crescita dell’occupazione giovanile, con un incremento di 140mila posti nei servizi di alloggio e ristorazione, pari a un aumento del 23,7%.
La ministra Daniela Santanchè ha espresso grande soddisfazione per questi risultati: “Le nuove generazioni sono spesso viste come il futuro, ma noi – come ministero e governo – siamo convinti che sia essenziale valorizzare i nostri giovani già oggi. Solo con questo approccio possiamo costruire un domani prospero per la nostra società.”
“La gioventù italiana ha accettato la sfida del turismo, un settore dinamico e innovativo, consapevole di lavorare in un ambito che rappresenta una vetrina per il nostro Paese. Ora stiamo concentrandoci sul potenziamento della formazione del personale e sul miglioramento della qualità del settore, rendendolo sempre più attraente per le nuove generazioni. Parallelamente, le nostre misure di detassazione delle mance e di decontribuzione del lavoro notturno e festivo stanno già dando i primi frutti: i risultati iniziano a manifestarsi, e siamo fiduciosi di poterli consolidare nel breve termine”, ha concluso la ministra del Turismo.