Europee 2024, quali solo le proposte dei partiti per il lavoro?

Stop agli stage gratuiti, salario minimo e detassazione per chi assume tra le proposte dei programmi elettorali in vista delle Europee 2024

Tra una settimana ci saranno le elezioni europee del 2024, previste per l’8 e il 9 giugno in Italia e i partiti italiani hanno pubblicato i loro documenti programmatici.

Il tema del lavoro, pilastro fondamentale della nostra società, è trattato in modo diverso da ogni partito, con tante intenzioni rispetto al pratico. Ma vediamo insieme le diverse proposte dei partiti italiani.

Le proposte dei partiti italiani sul tema del lavoro per le Europee 2024

Iniziamo con Fratelli d’Italia, parte del gruppo conservatori e riformisti europei, ha avviato il programma elettorale con un focus sul lavoro, pur non presentando Giorgia Meloni, attuale presidente del consiglio, come candidata a Strasburgo.

Le proposte includono la riduzione del “peso amministrativo e burocratico” derivante dalle normative europee e l’incremento della formazione scuola-lavoro.

Il programma di Fratelli d'Italia circa il tema del lavoro
Il programma di Fratelli d’Italia circa il tema del lavoro – Informagiovanirieti.it

 

Propongono anche la detassazione delle aziende che assumono, seguendo il modello “più assumi meno paghi”. Inoltre, prevedono quote di immigrazione regolare per sopperire alla mancanza di forza lavoro europea.

La correlazione tra lavoro e famiglia si riflette in proposte di welfare piuttosto che in politiche lavorative concrete.

Tra queste, il sostegno alle donne in condizioni di fragilità che vogliono diventare madri, in linea con le politiche antiabortiste del governo, investimenti europei per la famiglia e la natalità, e la promozione di una “cultura baby friendly”.

Il programma di Azione, che alle elezioni europee 2024 si presenta con Renew nel gruppo liberale, si concentra sulla denatalità europea.

Azione, come Fratelli d’Italia, ritiene che il settore del lavoro debba affrontare questa sfida e, citando i dati Eurostat che prevedono una diminuzione della popolazione in età lavorativa dal 64% del 2022 al 54% del 2100, il partito di Calenda vede nell’immigrazione lavorativa “l’unica leva su cui l’Unione può fare affidamento”.

Azione propone di reperire manodopera qualificata estendendo e promuovendo il programma Euraxess, una piattaforma che facilita la ricerca di lavoro per ricercatori universitari negli stati membri, e di allargarlo al settore privato.

Suggerisce anche la semplificazione dei procedimenti di richiesta di visto, ispirandosi al modello del Regno Unito e l’aumento dei finanziamenti a programmi di ricerca per attrarre talenti in settori strategici come l’intelligenza artificiale.

Secondo Calenda, il piano Mattei per l’Africa del governo Meloni e il Migration Compact del 2016 non rispondono adeguatamente al problema.

Azione ritiene necessari accordi di cooperazione che includano investimenti mirati in infrastrutture, istituzioni e creazione di posti di lavoro, oltre a canali di migrazione sicuri e legali attraverso visti umanitari e di lavoro.

Come affermato nel documento programmatico, per le europee Azione propone di “trasformare il tema dell’immigrazione in una competenza europea, coniugando il rispetto dei confini esterni dell’Unione, la solidarietà verso chi ha bisogno e l’attuazione di politiche di sostegno al lavoro”.

Il partito di Forza Italia si colloca nel Partito Popolare Europeo, che raggruppa i partiti di centro-destra.

Il loro programma elettorale pone l’accento sulla libertà di impresa, proponendo un “piano di investimenti per l’occupazione europea di qualità”.

Questo include una mobilitazione più semplice dei risparmi privati e il contrasto alla disoccupazione giovanile e femminile, con particolare attenzione alla tutela della maternità.

Inoltre, Forza Italia promuove l’acquisizione di un “lasciapassare europeo” per favorire la mobilità del lavoro. Nel documento programmatico del Movimento 5 Stelle, il più lungo tra quelli pubblicati, il lavoro si intreccia con numerosi altri argomenti.

In tema di intelligenza artificiale, il partito propone una commissione speciale nel Parlamento europeo per analizzare e valutare gli impatti economici e sociali dell’IA. “È vero che nasceranno nuove figure professionali”, si legge nel testo, “ma tantissime altre rischiano di sparire”.

Questa proposta si inserisce nel contesto più ampio di un diritto di cittadinanza europeo, simile a uno dei principali cavalli di battaglia del partito in Italia: riduzione degli orari di lavoro, integrazione del reddito al lavoro e una forma universale di reddito di base.

Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Alleanza Verdi-Sinistra

Per il lavoro precario, il Movimento 5 Stelle propone una “Direttiva dignità”, ispirata al decreto Dignità italiano, con misure volte a ridurre il lavoro precario.

Queste includono l’eliminazione del rinnovo continuo dei contratti a tempo determinato e maggiori oneri per le aziende al momento dell’assunzione, come la necessità di motivare la stipula di un contratto temporaneo.

Il documento menziona anche il salario minimo, proponendo la “piena attuazione del principio della parità di retribuzione per lo stesso lavoro nello stesso luogo”, e una direttiva sulla settimana corta per migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata.

Il programma del Movimento Cinque Stelle riguardo il tema del lavoro
Il programma del Movimento Cinque Stelle riguardo il tema del lavoro – ANSA – Informagiovanirieti.it

 

Si propone una settimana lavorativa di 32 ore, con strumenti di welfare aziendale che compensino le ore non lavorate. Per le donne, il partito prevede misure che scoraggino il lavoro part-time involontario.

Un paragrafo è dedicato alle condizioni di lavoro nei sistemi sanitari europei, molto diversi tra loro. Il partito vorrebbe uniformare le condizioni di lavoro e i dati sanitari sotto uno spazio europeo, con condizioni di lavoro più paritarie e adeguate per gli operatori sanitari. Inoltre, propone investimenti per rafforzare la forza lavoro nel campo della salute mentale.

ll Partito Democratico si presenta alle elezioni europee nella coalizione dei socialisti e democratici. Nel loro programma, si legge: “Lavoro” e “povero” non possono più stare nella stessa frase”.

Similmente al Movimento 5 Stelle, il PD propone una direttiva sui salari minimi e sui “salari equi” per contrastare la precarietà lavorativa.

Sostengono anche la sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e chiedono l’abolizione degli stage gratuiti in tutta Europa.

Per accompagnare la Garanzia Giovani, una misura contro la disoccupazione giovanile in Italia, il PD propone una Garanzia Universale per il Lavoro. Questa assicurazione sul posto di lavoro tutelerebbe lavoratori e lavoratrici di tutte le età.

Sul fronte della genitorialità, il PD sostiene che il congedo alla nascita di un figlio debba essere paritario tra i genitori, con una durata di 5 mesi pienamente retribuiti.

Sotto la coalizione Alleanza Verdi e Sinistra, alle elezioni europee partecipano Europa Verde e Sinistra Italiana con il motto “Il coraggio di osare”.

Il loro programma affronta il tema del lavoro in modo ampio, dalla precarizzazione alla salute sul posto di lavoro, fino alla questione ambientale.

Tra le proposte concrete emerge il contrasto al “dumping sociale”, definito dall’Unione Europea come “la vasta gamma di pratiche abusivi intenzionali e l’elusione delle leggi europee e nazionali, che permettono la concorrenza sleale riducendo illegalmente i costi operativi e legati alla manodopera, violando i diritti dei lavoratori e sfruttandoli”.

Secondo Avs, questo contrasto dovrebbe essere portato avanti a livello comunitario, con l’aumento dei salari e l’eliminazione del divario retributivo di genere.

Tra le proposte ci sono anche la definizione di uno statuto europeo del lavoro e la riduzione della settimana lavorativa a parità di salario.

Lega, Stati uniti d’Europa e altri partiti

La Lega, guidata da Matteo Salvini, ha pubblicato un programma controverso per le elezioni europee, intitolato “Più Italia, meno Europa”. Nelle diciotto pagine del documento, il partito, parte del gruppo di estrema destra Identità e Democrazia, non esplicita chiaramente proposte sul tema del lavoro.

Tuttavia, il partito di Salvini ne parla indirettamente facendo riferimento alla “fine delle politiche di austerità”, sostenendo “l’aumento del potere d’acquisto e la piena occupazione”.

Il programma della Lega circa il tema del lavoro
Il programma della Lega circa il tema del lavoro – ANSA – Informagiovanirieti.it

 

La lista di Bonino e Renzi affronta il tema del lavoro su due fronti: il primo riguarda il mercato del lavoro giovanile. Da un lato, apprezzano la serietà dell’Unione Europea nel non far ricadere il peso del debito sulle future generazioni.

Dall’altro, esortano a fare di più tramite “politiche mirate a promuovere l’imprenditoria giovanile in tutta l’Unione, garantendo alle start-up accesso diretto agli investimenti pubblici europei e sviluppando piattaforme digitali per condividere opportunità di investimento e lavoro oltre i confini nazionali”.

Il secondo punto sottolinea la necessità di un mercato del lavoro unico, con regole comuni e un’armonizzazione dei diritti sociali per superare la disparità tra i diversi sistemi di welfare.

La lista Libertà di Cateno De Luca affronta il tema del lavoro in vari punti, ribadendo la propria visione sovranista su economia e sociale. Questo si traduce nella difesa dei balneari dalla direttiva Bolkestein, che mira a promuovere la parità di accesso ai mercati dell’Unione europea per professionisti e imprese, e nella tutela di agricoltori e pescatori.

Invece, la lista Alternativa, che include Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, adotta una visione più generale. Riconosce la disoccupazione come un problema europeo che colpisce soprattutto i giovani e propone come soluzione “il rafforzamento di un’economia dinamica, innovativa, solidale e il rilancio di un solido piano industriale europeo basato su tre pilastri: economia sociale di mercato, innovazione centrata sull’uomo e competitività di ogni regione d’Europa”.

Infine, la lista Pace, Terra, Libertà di Michele Santoro propone misure per affrontare le problematiche lavorative, tra cui l’introduzione di un sostegno economico universale per chi perde il lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore settimanali e l’aumento dei salari.

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